[Intervista 09-12-2010] Fabri Fibra, horror rap

28 dic 2010 | |

Nei suoi testi l' Italia, la tv, il malessere generazionale Saviano Ha dedicato il suo ultimo cd a Saviano: «Così pareggio le parole del premier: dice che Roberto ci fa fare brutta figura all' estero»

Sono stati venduti in poche ore i biglietti per il concerto di Fabri Fibra, in programma domani all' Atlantico Live (ore 21, viale dell' oceano Atlantico 271/D). «Le prime serate che facevo c' erano 20 persone a vedermi, dai mille fallimenti si impara qualcosa», ha ricordato il rapper di Senigallia che tornerà nella Capitale il 9 luglio 2011, la data sarà nel cartellone della prossima edizione del festival «Rock in Roma». È già aperta la prevendita dei biglietti. Fabri Fibra torna con il «Controcultura Tour» a 2 anni di distanza dagli ultimi live: la tournée, arrivata dopo il successo degli album «Tradimento» e «Bugiardo» (entrambi saliti ai vertici delle classifiche), con quasi 70 concerti in tutta la penisola, ha registrato ovunque il sold-out. Un trionfo per l' artista marchigiano, che ha così coronato un percorso che l' ha imposto come il rapper italiano più amato (e al tempo stesso «più odiato») dal pubblico. Non a caso, nel 2004, aveva ironicamente intitolato il suo secondo album da solista «Mr. Simpatia» Fabri Fibra, infatti, è stato spesso criticato per il suoi testi a volte misogini e omofobici. Ma soprattutto si è procurato più di un' antipatia per l' aggressività, il linguaggio crudo delle canzoni e per i suoi attacchi a personaggi più o meno famosi. In «Vip in trip», tratto dal nuovo cd «Controcultura», parla di sé come un «rapper superfighissimo», e le sue rime ritraggono un' Italia senza speranza, dominata dalla tv trash. E nelle canzoni di quest' ultimo lavoro prende di mira Fabrizio Corona, Noemi Letizia, Piero Marrazzo, Paolo Brosio, Laura Chiatti. I nomi, ha spiegato lui, «mi servono per evocare rapidamente degli scenari o semplicemente per fare delle rime». Il cd lo ha voluto dedicare «all' unica persona che in Italia fa veramente controcultura. Che non sono io, ma Roberto Saviano. Con questo riconoscimento cerco di pareggiare il fatto che il premier dica che Saviano ci fa fare brutta figura all' estero». I suoi (tanti) ammiratori però riconoscono in lui la voce di una generazione. «Io sfogo il mio malessere - ha detto - e chi si ritrova nel mio malessere ascolta la mia musica. Se non mi capisci ascolta altro. In realtà siete soltanto curiosi di sapere dove andrò a finire». Fabrizio Tarducci - è il suo vero nome - 34 anni, nato a Sinigallia, prima di diventare rapper ha lavorato in una fabbrica di Brighton (Inghilterra). E anche questa è un' esperienza che trova spazio nei suoi rap. Al successo è arrivato («Senza calci nel sedere», ha precisato) nel 2006 con il singolo «Applausi per Fibra» dall' album «Tradimento». Il cd contiene anche «Cuore di latta», una canzone sugli assassini adolescenti Erika e Omar. «Ho cercato di riportare la loro storia in un' ottica particolare - ha raccontato fibra - Se si guarda la giornata dell' assassinio, tutte le cose che hanno fatto, a parte il raptus omicida, sono completamente nella normalità. Ho voluto spiegare bene quei cinque minuti di delirio totale, trattando Erika ed Omar come due ragazzi della loro età, con i loro ragionamenti e le loro paranoie». Pino Daniele ha detto recentemente di Fabri Fibra: «Fa musica metropolitana, come J-Ax, il loro, forse, è l' unico modo di comunicare oggi». Per Fibra il rap «è uno strumento di critica di società ma anche dell' individuo». Ed è anche una musica diretta «che vuole aprire gli occhi, con la stessa dinamica di un horror».

Fonte: corriere.it

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