[Intervista 09-07-2011] "La generazione dei ventenni nel mio hip-hop controcultura"

12 lug 2011 | |



Fabri Fibra è stato intervistato prima di esibirsi sul palco di "Rock in Roma".

Inevitabile la spiegazione del termine "Controcultura" che richiama gli anni '70.
"Un termine fuori moda, oggi si crea senza significato. Conta solo apparire. Ma il mio è un approccio, niente di più".


La scaletta del concerto è composta da canzoni famose e altre meno.
"Metto insieme anche i successi precedenti e le canzoni meno conosciute, in una carrellata senza soste niente pause tra un pezzo e l'altro, un po' come facevano i Ramones e i gruppi punk. La velocità va d'accordo con l'hip-hop, che si nutre di altri generi musicali e li trasforma a seconda delle esigenze".

Fabri Fibra spiega le continue innovazioni che porta all'interno delle sue canzoni:
"Per continuare a fare hip-hop sei obbligato a contaminare continuamente il tuo suono. Un meccanismo non automatico, che richiede concentrazione e lavoro, non solo ispirazione. Prima di scrivere i testi di un disco cerco le "basi" musicali per mesi. In "Tranne te" ho lavorato con dei ragazzi francesi, in "Le donne" con uno di Brooklyn. Alla fine mi chiudo per qualche altro mese a pensare alle parole".

Il rapper ha fondato una casa discografica tutta sua, "Tempi duri": "Come quelli che oggi vive la generazione dei ventenni". Il primo artista ad incidere un disco è stato Entics, infatti a Settembre sarà fuori "Sound Boy", il suo primo disco ufficiale.

0 commenti:

Posta un commento