"Dietrologia. I soldi non finiscono mai"

4 nov 2011 | |

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Direttamente dalla pagina:

Sinossi

Questo che hai fra le mani non è un romanzo né l'ennesima inutile autobiografia di un vip. È una scossa violentissima. È un elettroshock. È un manifesto politico. Chi lo ha scritto è il protagonista indiscusso della scena rap nel nostro Paese, Fabri Fibra, pluri-disco di platino. Lo ha scritto per dire che il rap, musica della ribellione e dell'emancipazione ovunque, da noi risuona a vuoto, trovando un terreno sterile per il proprio messaggio. Perché? Il problema è l'Italia, Paese che ha la delirante pretesa di paragonarsi con altre realtà socialmente avanzate, come la Francia, l'Inghilterra o gli Stati Uniti, ma è dominato da una generazione di vecchi che hanno schiacciato i giovani, hanno ucciso la creatività, hanno ipnotizzato le menti. È un "matrix", come lo definisce Fibra, una palude nella quale gli italiani sono felicemente intrappolati. I settantenni che non mollano il potere. Il mercato del lavoro blindato: o fai il mestiere di tuo padre (che faceva quello di suo padre), o non fai nulla. Una generazione persa nel web, le mamme che rovinano le figlie pensando che l'unica strada possibile passi per la seduzione, o meglio per la prostituzione. I grandi tabù: parlare di soldi, fare soldi, avere successo. La passione nostrana per le scorciatoie e per la contraffazione. In Italia basta apparire. Un unico sport, il calcio, canzoni e film tutti uguali, uomini e donne come clonati dalla tv. Nessuna possibilità di scegliere davvero. Prefazione di Marco Travaglio.

Dalla quarta di copertina

Questo che hai fra le mani non è un romanzo né l’ennesima inutile autobiografia di un vip. È una scossa violentissima. È un elettroshock.
È un manifesto politico. Chi lo ha scritto è il protagonista indiscusso della scena rap nel nostro Paese, Fabri Fibra,
pluri-disco di platino. Lo ha scritto per dire che il rap, musica della ribellione e dell’emancipazione ovunque, da noi risuona a vuoto, trovando un terreno sterile per il proprio messaggio.
Perché? Il problema è l’Italia, Paese che ha la delirante pretesa di paragonarsi con altre realtà socialmente avanzate, come la Francia, l’Inghilterra o gli Stati Uniti, ma è dominato da una generazione di vecchi che
hanno sciacciato i giovani, hanno ucciso la creatività, hanno ipnotizzato le menti. È un “matrix”, come lo definisce Fibra, una palude nella quale gli italiani sono felicemente intrappolati.
I settantenni che non mollano il potere. Il mercato del lavoro blindato: o fai il mestiere di tuo padre (che faceva quello di suo padre), o non fai nulla. Una generazione persa nel web, le mamme che vestono da zoccole le figlie pensando che l’unica strada possibile passi per la seduzione, o meglio per la prostituzione.
I grandi tabù: parlare di soldi, fare soldi, avere successo. La passione nostrana per le scorciatoie e per la contraffazione. In Italia basta apparire. Un unico sport, il calcio, canzoni e film tutti uguali, uomini e donne.

  • Brossura: 349 pagine
  • Editore: Rizzoli (2 novembre 2011)
  • Collana: 24/7
  • ISBN-10: 8817051993
  • ISBN-13: 978-8817051996
  • Peso di spedizione: 440 g

1 commenti:

re_moicans ha detto...

Sarò stato uno dei primi a leggere il libro... ma non tra i primi a commentare...
cattura il modo in cui viene scritto con una metrica , impressionistica
e spietata, parla di diversi temi molto attuali e alcuni che portiamo sulle spalle da generazioni,
che ci fanno essere ormai gobbi, a portare questo peso... parla della tv...della radio...
dei mass media...che ci uniformano e ci clonano.. negli atteggiamenti nel modo di pensare e vestire...
da non riuscire a capire la differenza del grande fratello dei reality e della nostra vita,
anche se contraddittorio perche verrebbe da chiedersi perche nel mondo del repper
bisogna essere rasati e tatuati e se anche Fibra sia un figlio della tv? Si.
crescuto tra le metriche di Jovanotti e maturato tra la moda di insultare di eminemm e del
parlar male e vedere il lato peggiore di ogni cosa...
Il suo stile è diverso è un "rep futuristico" il suo e chi lo riesce a capire vine catturato
dalla rima.. "tranne te" che forse sei lontano dai gusti del sound rep!
Siamo succubi dei mass media con cui cresciamo e forse ci rendeno simili sul vestire,
sullo stile , ma anche tu Fabri sei un figlio di quest'epoca e usi facebook e sei cresciuto con Happy Days :-)
anche oggi ci sta il meccanico Fonzie sotto casa, (forse piu brutto e rozzo) , probabilmente bisogna separare
la tv dalla vita reale, guardando LCD come se fosse un teatrino e non altro...Il libro fa riflettere
parlando di Berlusconi, che ieri (13 novembre ha dato el dimissionied era ora) ormai tropo vecchio
e politica a caps suoi... ci vuole una mentalita piu giovane e sara forse un adolescente di oggi
con piu grinta a cambaire le cose domani... e mi chiedo sara lo stesso quattordicenne fan di Fibra?
che ha voglia di "spaccare tutto" ? ..sei grande Fabri Fibra!

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